sabato 1 agosto 2015

L'AMORE QUANDO C'ERA

In una ventina di minuti la mattina prima di andare al lavoro, finendolo in pausa pranzo, ho letto il mio secondo libro di Chiara Gamberale e devo dire che sono contenta di essermi portata avanti dandole fiducia avendo comprato anche "Arrivano i pagliacci" e "4 etti d'amore, grazie". 
La sua scrittura è piena, divertente e triste a volte nella stessa frase. E' provocatoria. E' un po' malinconica, un po' romantica, ma mai banale.
Chiara Gamberale è audace e fa sì che il lettore si ponga mille domande le quali sembrano essere state create proprio per chi legge in prima persona.
I personaggi sono veri, vicini a quelli come la maggior parte di noi in cui, quindi, ci possiamo facilmente riconoscere.
Ti entra dentro Chiara, come una freccia, come "L'amore quando c'era".
In questo piccolo romanzo troviamo Amanda e Tommaso che non si sentono per dodici anni/dieci anni e mezzo fino a quando, alla morte del padre di lui, Amanda scrive a Tommaso per confortarlo.
Si inizia così un breve e intenso scambio di mail (in fondo ormai stiamo vivendo l'amore ai tempi di YouTube) e di messaggi che porteranno i due protagonisti a rivivere vecchie emozioni, ad aprire vecchie ferite, a sognare con i distruttivi "e se...".
Inevitabilmente il lettore si fa le stesse domande di Amanda e Tommaso sull'amore: è più bello se c'è? E' più bello sognare dell'amore che c'era e che ora non c'è più? I tempi passati, quello che poteva essere ma non è stato, quello che non si è mai realizzato.. in alcuni di noi queste cose si attaccano alla pelle e arrivano strisciando fino ai pensieri, a volte togliendoti il sonno o l'appetito.
Poi a volte torna la calma e le nuvole scompaiono e capisci che se c'era, ma ora non c'è più, qualche ragione ci sarà stata. Insomma un piccolo spunto per qualche riflessione attraverso gli occhi di chi ha vissuto una storia d'amore e deve ora affrontare quello che arriva dopo i sogni: la realtà.


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