domenica 26 agosto 2012

Seta

Ho letto "Seta" un sabato pomeriggio.
Cento pagine di leggerezza, di sussurri, di soffi di vento, di petali, di colori. Leggere "Seta" sembra come camminare su una nuvola in punta di piedi.. è come posare lo sguardo solo per pochi secondi su tutti i personaggi della storia soffermandosi su alcuni per poi alla fine capire che non hai visto la lucentezza di altri che meritavano uno studio più attento.. E oggi, una domenica mattina, sola in casa con le finestre aperte da cui entra spesso un pò vento che porta aria fresca, mi sembra di essere vicino al parco che il protagonista Hervé Joncour si è costruito.
"Seta" racconta la storia di un uomo, Hervé Joncour, che vive in Francia con sua moglie e che come mestiere compra e vende bachi sa seta. In seguito a un'epidemia che fa sì che tutti i bachi da seta europei e africani siano infetti e quindi non utilizzabili, Hervé parte per il Giappone in cui incontrerà un mondo del tutto nuovo e una ragazza che, solo attraverso i loro sguardi, gli fa ricordare quanto possono essere potenti i sentimenti. 
Ma oltre a questa ragazza, di cui non conosciamo nulla, nelle pagine si incontrano altri personaggi che incidono sulla vita di Hervé: Baldabiou, suo mentore della vita lavorativa, Madame Blanche, una prostituta, e sopratutto si incontra il personaggio di Hélène, la moglie di Hervé, che come spesso accade, ci fa capire quanto siano belle le cose che amiamo che sono vicino a noi, ma anche quanto siamo inclini a renderle facilmente scontate.
("Seta", di Alessandro Baricco)