sabato 25 luglio 2015

L'IMPORTANZA DI LEGGERE - Brigada para leer en libertad


Sul numero del Venerdì, inserto di Repubblica, del 17 Luglio ho trovato un articolo molto interessante e ho strappato la pagina in modo da poter, una volta a casa dalle vacanze, approfondire l’argomento.
Ho trovato infatti un’intervista a Paco Taibo II in cui ci parla della sua “Brigada para leer en libertad”. Questa associazione è stata fondata nel 2010 a Città del Messico da lui, sua moglie e altri cinque o sei ex dipendenti del Ministero della cultura del Distrito Federal e ha lo scopo di diffondere la cultura e la lettura. Vengono organizzate manifestazioni, presentazioni, stand e bancarelle, dibattiti e fiere del libro con ospiti internazionali. Grazie a donazioni di privati sono riusciti a creare vere e proprie biblioteche scolastiche e ora anche a pubblicare libri per poi regalarli durante i dibattiti organizzati nei quartieri più sperduti.
Il progetto nasce ovviamente anche, e soprattutto, grazie alle case editrici convinte a non buttare i volumi invenduti e la collaborazione di numerosi scrittori, giornalisti, sociologi.
Il tutto per portare cultura.
Il tutto per migliorare il nostro mondo, perché se tutti leggessimo sarebbe un mondo migliore, di questo sono fermamente convinta.
Un libro ti regala una storia, un personaggio, ti muove la fantasia e quindi ti fornisce argomenti per parlare con le altre persone e condividere le tue sensazioni.
Un libro ti protegge se hai paura spiegandoti quello che non sai.
Un libro ti addormenta se sei stressato, nervoso, aprendo la tua immaginazione e portando i tuoi pensieri lontano da quello che ti fa star male.
Un libro ti fa arrabbiare se leggi di qualcosa o di qualcuno che ha fatto o detto nella storia qualcosa di sbagliato, facendoti prendere una strada diversa nella tua vita da quello che credi sia cattivo.
Un libro ti dona forza se ti parla di persone che, invece, la storia l’hanno cambiata facendo del bene, portando innovazione e benessere.
Un libro ti fa capire che puoi dire la tua, che anche tu hai una voce e che sei parte del mondo.
Ti commuove se ti rivedi nelle pagine che leggi, ti fa scoprire persone meravigliose che vorresti incontrare davvero nella vita reale, ti fa ridere.
Un libro ti fa crescere.
Un libro ti porta su un altro mondo. Può essere per poche pagine al giorno o per intere ore, non importa, quando qualcuno apre un libro è già una vittoria.
L’ignoranza genera violenza. Chi non legge non riesce a vedere oltre a sé stesso, non riesce ad immedesimarsi nel prossimo, non conosce i diversi problemi che esistono. Chi non legge si rinchiude in un mondo che può anche essere calmo e sereno, ma è monocolore.
Chi legge si sente come se stesse salendo e scendendo da più arcobaleni, saltellando e fischiettando.
Scegliamo sempre e comunque di leggere, di documentarci, di studiare, di confrontarci!
Se vogliamo avere una piccola possibilità di migliorare noi stessi e il nostro rapporto con gli altri iniziamo da queste piccole cose che portano a enormi cambiamenti.
Che male c’è nel provare per credere?

Il sito dell’associazione è http://brigadaparaleerenlibertad.com


martedì 21 luglio 2015

HUNGRY HEARTS

Con "Hungry hearts" ho dovuto spegnere la radio in macchina, mentre tornavo a casa dopo la proiezione, per far spazio ai pensieri che con un film così inevitabilmente si creano. Non ricordo dove ho letto l'aggettivo "terrificante" associato a questo film ma ora ho capito cosa voleva dire chi l'ha usato.
Non certo per denigrare la pellicola che, anzi, è davvero molto bella, ma per sottolineare quanto è facile che la nostra vita venga condizionata dalla nostra mente.
I due protagonisti sono Alba Rohrwacher e Adam Driver che interpretano Mina e Jude: due ragazzi che si conoscono nel bagno di un ristorante cinese in una situazione un pò insolita ma che li porterà ugualmente ad avere una storia e a diventare una famiglia, anche grazie all'arrivo di un bambino.
E' da questo momento che la mente di Mina, che comunque non conosciamo ancora e non sappiamo quanto sia mai stata influenzabile nella sua vita, diventa pericolosa per sè stessa e per il bambino.
Dopo che una cartomante le dice che il suo sarà un bambino indaco, cioè con particolari doti o poteri, Mina si convince che il mondo esterno è troppo sporco per suo figlio e cerca in tutti i modi di tenerlo lontano dal cibo non naturale, dal sole, non lo porta mai fuori trattenendolo tra le mura di casa, creando al neonato problemi di crescita e di nutrizione.
Jude cercherà in tutti i modi di superare questa situazione insieme, come una vera famiglia, ma Mina lo porterà a dover fare scelte forti e sì, forse doverose, ma comunque da cui poi non si torna indietro.
Gli attori oltre ai due protagonisti sono pochissimi, così come le ambientazioni. La telecamera di Saverio Costanzo tende a inquadrare Mina e Jude come se li spiassimo dallo spioncino della porta di casa, come per sottolineare il fatto che quello che stiamo guardando è un mondo a parte che Mina sta costruendo da sola per lei e suo figlio. 
Nessuno di noi è invitato ad entrare, possiamo solo guardare da lontano alcuni momenti della loro vita.
"Hungry hearts" mi ha ricordato un altro bellissimo film il cui tema centrale era quello della maternità e a quello a cui ti può portare: "Quando la notte" di Cristina Comencini con Claudia Pandolfi e Filippo Timi.
Diamo sempre tutto per scontato, troppo: il bimbo piange/la mamma si sveglia, il bimbo ha fame/la mamma allatta. E alla donna non ci pensa più nessuno, tutti guardano e pretendono dalla mamma mentre non è assolutamente da sottovalutare quanto la maternità può allontanarti dalla realtà.
Mina fa tutto questo per uno sconsiderato amore, ma malato e non curato.
E questi problemi esistono davvero.
Non è forse uno di quei film di cui comprerei il dvd per rivederlo un centinaio di volte, ma è uno di quei film che, visti una volta, te li ricordi per sempre.