martedì 8 aprile 2014

Monument's men

E' inusuale associare alla parola "guerra" le parole bellezza, cultura, amore, rispetto, eppure con questo film è proprio quello che succede. Ho sentito molti pareri contrastanti su "Monument's men" ma più che altro erano lamentele sulla lentezza della storia.
Io non trovo che il film si stato lento, semplicemente non ci sono state battaglie o fiumi di sangue. Abbiamo visto finalmente un film di guerra che non si focalizza sulla violenza, sugli scontri armati, sulla morte delle persone. Tutto questo si intravedeva, faceva da sfondo, ma tutto era concentrato sulla bellezza dell'arte e della sua importanza. Il film, infatti, viene spiegato in una sola semplice frase dello studioso d'arte Frank Stokes, George Clooney: "puoi uccidere un intero popolo, ma se distruggi la sua cultura sarà come se non fosse mai esistito".
Ed è questo che ci fa capire l'importanza di conservare e preservare libri, quadri, monumenti. Dobbiamo smetterla di pensare che con la cultura non si mangia. 
Con la cultura si respira!
Non possiamo fare finta di niente mentre quello che ci ha preceduti non viene considerato più importante di un tweet.
La cultura è essenziale e alcuni uomini hanno dato la loro vita affinchè questa fosse salvata. Non avevo mai pensato a questo fatto e nemmeno conoscevo la storia di questo gruppo di eroi, il cui modo di convocazione mi ha ricordato molto un altro gruppo di outsider capitanati sempre da Clooney: gli Ocean's eleven.
Gli attori della squadra sono tutti perfetti per il ruolo, compreso Jean Duj
ardin. Per fortuna è stato girato "The Artist" e ora Hollywood e tutto il mondo si sono accorti di questo attore straordinario!
Il film, quindi, commuove e fa pensare. Durante la storia si capisce bene il disegno malato di uno psicopatico che per fortuna, nonostante si credesse un Dio, era solo un uomo ed è stato fermato. Per fortuna chi ama la cultura ha il dono dell'intelligenza e l'intelligenza porta a fare la cosa giusta.