lunedì 24 giugno 2013

Il grande Gatsby

Prima dell'uscita del film mi sono precipitata a leggere il libro perché volevo fare il confronto fra i due e devo dire che la sceneggiatura è molto fedele al romanzo di F. Scott Fitzgerald. E ormai, dopo cinque film che mi sono piaciuti tanto (due dei quali so praticamente a memoria), posso affermare con certezza che adoro Baz Luhrmann!
Penso che chiunque avrebbe potuto dirigere un altro Gatsby facendo un buon lavoro, ma lui lo ha reso perfetto in ogni cosa. Mi sono piaciuti gli abiti, i colori, le musiche moderne che animavano le feste, i tempi della macchina da presa: a volte lenti e altre volte a tutta velocità. Con i film di Luhrmann si ha come l'impressione di fare un giro sulle giostre, l'atmosfera assomiglia a quella di un luna park ma in più ci regalano anche i fuochi d'artificio! Riesce a mescolare il logico e reale con un pizzico di finzione, esagera le espressioni degli attori (soprattutto quando Gatsby aspetta di rivedere Daisy) ma la macchina funziona così bene che non si possono fare obiezioni.
Cosa posso aggiungere, invece, alla storia che non sia già stata detto? Di Gatsby e la luce verde sono già state dette migliaia di frasi che cercano di spiegarne il significato, che ne esaltano la bellezza.. io dico solo che la prima domanda che mi è venuta in mente è stata: cosa può arrivare a fare un uomo per amore di una donna? 
Fino a che punto un uomo può mettere da parte la sua vita per cercare di raggiungere qualcosa che non ha? L'attesa di Gatsby, la sua angoscia, la sua speranza, il suo amore non fanno altro che incantarmi e stupirmi, oltre che commuovermi. 
La seconda domanda, invece, è stata: quanto erano effettivamente grigi e vuoti i rapporti umani sotto tutto quel luccichìo di diamanti e paillettes? 
E poi a raffica: in quante case c'era amore, in quante famiglie erano sereni? Ci si divertiva di più durante le feste o quando si smetteva di fingere? E quanto fingiamo noi oggi? In quanti si riconoscono ancora in Gatsby? 
Perché è così difficile staccare gli occhi da quella dannata luce verde?

The Vow (La memoria del cuore)

Dato che questo blog non vuole essere snob ho deciso di scrivere a proposito di uno di quei film silenziosamente vengono ideati, prodotti, girati, distribuiti e che poi non fanno rumore. Non vengono premiati o ricordati, spesso perfino nominati, ma ti costringono a registrarli sul my sky se hai iniziato a guardarne anche solo cinque minuti. In (ahimè, i titoli italiani fanno sempre male..) "La memoria del cuore" sono tra l'altro anche rimasta colpita da Channing Tatum che, nella sua parte, è stato abbastanza bravo mentre non gli avrei dato un centesimo, quando si dice di non giudicare dalle apparenze! Non mi ha colpita il film per la sceneggiatura, le scene o altro, perché il livello è assolutamente nella norma, ma non riesco a togliermi dalla testa questa domanda: se succedesse a me una cosa del genere, come mi sentirei? 
La protagonista, infatti, in seguito ad un incidente stradale, perde la memoria dei suoi ultimi anni di vita. L'attuale marito, Tatum, cercherà quindi di farle ricordare la loro vita insieme e le racconta di quello che fa, del suo lavoro, delle scelte che ha preso. Lei impara tutto guardando foto e video in cui però non si riconosce. E' pazzesco.. il film è tratto da una storia vera. Inutile dire che mi spaventa da morire! 
Non so cosa farei se di colpo non ricordassi più tutto quello che sto vivendo in questi anni. Se non ricordassi più la sensazione di liberazione avuta subito dopo l'esame di maturità? La prima volta che ho visto Notre Dame de Paris? Il primo messaggio ricevuto da qualcuno? Che dire di tutti i libri che ho letto in questi anni, delle cose che ho imparato, delle amicizie che sto continuando a coltivare? Se non ricordassi più le camminate fatte in riva al fiume fino alle quattro del mattino anche se il giorno dopo si lavorava, se non ricordassi di come ci si sente a voler quasi morire per amore. Se non ricordassi più il primo sguardo, il primo appuntamento, il primo bacio della persona con cui vorrei dividere la mia vita? Se non sapessi più spiegare le scelte che mi hanno portata a essere chi sono ora? Mi innamorerei di nuovo delle stesse persone? Continuerei a voler stare vicino alle persone che adesso mi sembrano insostituibili? 
Dove andrebbe a finire quella sensazione di essere sulla strada giusta per diventare la persona che vorrei essere? 
Insomma tutte domande molto complicate scaturite da un semplice film iniziato a vedere quasi per noia..