venerdì 7 ottobre 2016

LA CENA


·      Titolo: La cena
·      Autore: Herman Koch
·      Editore: Beat
·      Anno: 2009
·      Pagine: 255
·      Prezzo: 9,00 €

A chi era piaciuto “Carnage” piacerà quasi sicuramente questo romanzo di Herman Koch che un po’ richiama la pellicola del 2011 di Roman Polanski per numero di personaggi e ambienti in cui si svolge l’azione. In questo libro troviamo, infatti, quattro persone a cena insieme in un ristorante di lusso e la storia dura quanto la loro serata. Due fratelli, Paul e Serge Lohman, e le rispettive mogli, Claire e Babette, si trovano per cenare e discutere insieme del futuro dei loro figli, anche se il vero e proprio motivo della riunione di famiglia rimane come nell’aria per tutto il racconto per poi essere rivelato solo proseguendo nella lettura. Come tutti quegli argomenti scottanti che non vengono trattati perché se non se ne parla è come se non esistessero, ma in realtà i problemi vengono solo posticipati. Per queste due famiglie il guaio da risolvere è scaturito dal comportamento spregiudicato e violento che i loro figli hanno avuto nei confronti di una senzatetto. In seguito all’uccisione della donna e alla trasmissione delle immagini dell’omicidio in televisione e internet grazie a telecamere di sicurezza, ma non solo, la famiglia Lohman si ritrova davanti a un bivio: dire tutta la verità, anche se questo comporterebbe compromettere il futuro dei ragazzi, o “lavare i panni sporchi” in famiglia cercando di convivere con il senso di colpa, anche se Serge, candidato alle prossime elezioni, sembra aver già deciso cosa fare anche per gli altri.
Un romanzo assolutamente non scontato, che non vuole indorare la pillola su niente, crudo, e purtroppo molto attuale. Koch ci spinge a chiederci da che parte stiamo e si arriva alla fine del romanzo un po’ scossi e turbati. La sensazione che ho provato finita la lettura è stata un misto tra disgusto e arrendevole consapevolezza che quelle parole non sono parte di un copione inventato ma che, purtroppo, potrebbero adattarsi a molte situazioni moderne. I motivi sono vari: i problemi all’interno di famiglie troppo fragili, cattiveria e inconsapevolezza (si spera almeno) dei più giovani che non si sa per quale motivo trovano piacere nel far vedere al mondo quanto e come possono  trasformarsi in mostri. E poi la verità, la capacità di prendersi le proprie colpe e scontare una qualche pena per scontare i propri errori. I personaggi non sono per niente perfetti, tutt’altro, ed è quindi molto più facile immedesimarsi in loro e riconoscerne la contemporaneità. 


Articolo pubblicato sul numero 14 di Luglio 2014 del periodico "L'Indicatore mirandolese" di Mirandola (MO).

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