domenica 10 aprile 2016

THE DANISH GIRL

Sono appena tornata dal cinema dove ho visto "The danish girl" e mi sento ancora scombussolata, quasi persa. Non mi sento a disagio, solo faccio fatica a riconoscere gli ambienti di casa come mura familiari. E' come se guardassi ancora tutto con occhi diversi, come ci ha abituati a fare Lili, la protagonista del film.
La storia parla di Einer Wegener, il primo uomo nella storia ad aver subìto un'operazione chirurgica per diventare una donna. Einer e sua moglie Gerda, entrambi pittori, vivono nella Danimarca degli anni '20. Quasi per gioco Einer si ritrova a dover indossare abiti femminili, prima per posare per sua moglie e poi a una festa. E dopo quegli eventi compare Lili, la vera anima di Einer, da sempre dentro di lui ma che nessuno era mai riuscito a liberare. Gerda e Einer proveranno a continuare le loro vite dimenticando Lili ma ormai Einer si ritrova ad essere confuso, in un corpo che non riconosce e che non gli appartiene. Anche con l'aiuto dell'amico di infanzia Hans, Einer e Gerda prenderanno una decisione che contribuirà a cambiare il corso delle loro vite, e ora noi sappiamo anche della storia. Einer si sottopone, infatti, al primo intervento chirurgico che gli permetterà di diventare Lili a tutti gli effetti.
Come tutti sanno la medicina all'epoca non aveva le risorse e le conoscenze di oggi e quello di Lili è un tragico epilogo, ma la sua storia è ancora oggi considerata esempio di coraggio e determinazione.
I due attori sono perfetti l'uno accanto all'altra e gli occhi della Vikander sembravano inondarti davvero con tutto l'affetto e l'amore con cui Gerda è stata vicino al marito per tutto il tempo. E che dire di Eddie Redmayne? 
Il tocco delle sue dita sul suo corpo sembravano le gocce di pioggia che cadevano all'uscita del film.
Se la sua interpretazione di Stephen Hawking era stata ottima, qui è davvero incredibile perché è sconvolgente. Una donna poteva benissimo riconoscere tutti i sentimenti che lui stesso ha interpretato: l'ammirarsi davanti allo specchio, scoprire la propria femminilità, sorridere alle attenzioni di un uomo, ridere per la frivolezza dello shopping. Si mette completamente a nudo, a servizio del personaggio.
E' come se stessimo assistendo a una nascita, a un nuovo inizio, se spiassimo qualcuno che si sta scoprendo per la prima volta. "The danish girl" è, infatti, un film molto intimo e delicato, e quasi mi sembrava una nota stonata vederlo in una sala con tante altre persone. Perché questa è la storia di una donna, rinchiusa tutta la vita nel corpo di un uomo, che a poco a poco scopre con le mani, con gli occhi, con la bocca la sua femminilità, la sua sensualità e esce allo scoperto e si libera, accettandosi per quello che è e mette tutta sé stessa  nelle mani della scienza e del destino.
Dopo aver visto questo film so ancora di più quanto desidero far parte di un mondo in cui chiunque possa trovare sé stesso e possa fare quei cambiamenti che gli consentano di essere felice, senza subìre derisioni o violenze, o essere soggetto a leggi ignoranti e inedeguate.


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