domenica 11 gennaio 2015

Gone girl

Ci sono alcuni film che non ti fanno sentire il tempo che passa anche se durano più di due ore, che ti lasciano abbastanza sconvolta da ripensare ad alcune scene anche dopo giorni.. beh, "Gone girl" è uno di questi. Sicuramente è uno dei thriller che mi ha spiazzata di più negli ultimi tempi.
Pieno di suspense fino alla fine, lo spettatore assiste a un vero e proprio massacro del matrimonio e della fiducia nel prossimo, così come assiste al purtroppo veritiero contributo dei media nel romanzare le storie di cronaca nera.
Una bella notizia fa sorridere e tirare un sospiro di sollievo, ma le brutte notizie vendono copie e l'informazione, quella cattiva, sembra focalizzarsi solo sui titoli che sembrano più "cool".
Diventano star persone che hanno compiuto i delitti più crudeli, diventano insegnanti nelle scuole uomini che invece devono ancora imparare cosa significa essere responsabili. 
Attraverso i media possiamo dirottare ciò che pensa la gente di noi, e il pubblico assiste a veri e propri show, pensati, scritti e diretti.
La verità è qualcosa di sempre più astratto che a volte sembra interessare meno della partecipazione a qualche talk show o di un'intervista per un giornale.
Non voglio però vedere tutto così negativo e, quindi, voglio cercare di pensare che non sia tutto così cupo come ciò che si vede in questo film.
Mi piace pensare che non tutto si può nascondere, che la verità è importante e che non a tutti piace essere trattati come stupidi burattini senza idee proprie.
"Gone girl" rimane comunque un ottimo spunto di riflessione, anche per domandarsi come mai Ben Affleck continui a recitare.


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