martedì 6 novembre 2012

On the road

Nel film "Piovuta da cielo" Ben Affleck dice una frase alla fine che mi torna in mente molto spesso e che più o meno fa così: "A volte capita di incontrare delle persone che ci cambiano completamente la vita. Magari in un incontro che dura poche ore o pochi giorni ma che basta per farti ricordare quelle persone per sempre". E' questa frase che mi viene in mente se penso al Dean Moriarty che troviamo in "On the road", libro di Jack Kerouac scritto nel 1951 e ora film di Walter Salles.
Dean è una di quelle persone che, come una droga, ci provocano immenso dolore e gioia nello stesso tempo, ci sentiamo da loro amati e un attimo dopo traditi. Ma ci sentiamo bene solo se stiamo loro vicini e quindi condividiamo il più possibile con loro, affrontiamo insieme qualsiasi cosa sapendo che prima o poi ne dovremo fare a meno ma non è ancora il momento di staccarci. E così Sal e Dean vivono insieme esperienze che li segneranno e che segneranno altri come loro. Vivono alla giornata, viaggiando per gli Stati Uniti con pochi dollari in tasca ma con una tremenda voglia di libertà e soprattutto con la loro insaziabile sete di vita. In Dean troviamo la difficoltà di trattenere tutta la sua energia, è una persona magnetica che attrae a sè ma che alla fine rischia di non evolversi mai e di non fare quel passo avanti che nella vita prima o poi dovrebbe essere fatto. E' una di quelle persone che ti dà tutto, si prende tutto, e che se non stai attento rischia di annullarti. Seguiamo Sal, Dean, Marylou e altri loro compagni di viaggio in serate piene di parole, musica, fumo, libertà sessuale, serate di divertimento, e spesso, fortunatamente, sotto di noi quattro ruote ci portano lontano, fino in Messico. 
Il film mi è piaciuto tutto sommato (ho scritto la recensione appena tornata dal cinema a mezzanotte e un quarto seduta sul letto..), però mi ha lasciata un pò perplessa perchè non mi ricordavo tutte quelle scene di sesso nel libro, mentre invece manca una delle mie scene preferite del romanzo e cioè quando in Messico guardano le stelle, anche se a questo punto penso che dovrei rileggerlo perchè magari non ricordo bene.
Probabilmente il regista ha voluto focalizzare l'attenzione su quella voglia di vivere così tanto intensamente che ti porta, però, inevitabilmente a compiere molte cose che invece spesso ti avvicinano a un senso di vuoto, ed è quando te ne rendi conto che devi essere abbastanza forte per essere capace di cambiare direzione. Mi ha fatto venire voglia di rileggere il libro, se non altro per poter stare in compagnia di Sal e Dean per un pò più di due ore. Poi potrò sempre chiudere il libro e tornare alla mia realtà, ma almeno per qualche ora, viaggerò e lo farò con loro. 

2 commenti:

  1. Ciao! ti seguo anch'io dal mio spoglio angolino on-line ... di una film-addicted ci si deve sempre fidare! :)

    RispondiElimina