mercoledì 12 settembre 2012

Anonymous

E' o non è William Shakespeare il vero scrittore di tutte le sue opere? Questo è il problema.
Non avendolo studiato approfonditamente alle superiori non sapevo nemmeno che ci fosse un dubbio simile nella letteratura, ma "Anonymous" mi ha aperto un mondo nuovo.
Il film parla, infatti, della possibilità che William Shakespeare non sia il vero autore delle opere che tutti conosciamo ma che abbia solo, per una serie di eventi a lui fortuiti, prestato il suo nome affinché il vero genio rimanesse anonimo data la sua elevata posizione sociale che non gli permetteva di rivelarsi.
Ho, quindi, atteso gli applausi del pubblico insieme al Conte di Oxford e mi sono commossa nel pensare a quanto deve essere orribile lavorare tanto per qualcosa per poi sentire lodi fatte a qualcun altro.
Avere creato qualcosa di magico ma non poter gridare al mondo che è opera tua, e dover invece essere spettatore di quella vita che avresti potuto avere.
Vediamo il Conte di Oxford soffrire ad ogni sua parola messa in scena rivivendola insieme agli attori sul palco. Lo vediamo soffrire per l'intensità con cui ciò che scrive si ripercuote sul pubblico, un mondo a cui non può parlare con il proprio nome e che non conoscerà mai la sua vera grandezza. 
In "Romeo e Giulietta" Giulietta si chiede cosa sia un nome e dice che quella che chiamiamo rosa con un altro nome profumerebbe ugualmente. Non ha quindi tanta importanza se il nome di chi ha scritto quelle opere meravigliose sia quello che realmente noi tutto conosciamo, ma tutto questo arricchisce la storia e la letteratura di intrighi e misteri. La rende molto più affascinante. Si dovrebbero incuriosire in questo modo gli studenti quando si parla di storia e si dovrebbe far vedere loro questo film, se non altro per l'interpretazione calda, appassionata e travolgente di Rhys Ifans, che interpreta appunto il grande poeta.
Il personaggio di Shakespeare risulta allo spettatore addirittura antipatico, ma sicuramente furbo e veloce nel prendere al balzo l'opportunità di diventare immortale grazie alle parole di qualcun altro.
Dopo "Anonymous" ho letto anche un libro che parla pressoché della stessa storia di fondo ma è ambientato ai giorni nostri ed è ricco di riferimenti a fatti storici interessanti, documentati e davvero esistenti.
Che sia vero o che sia tutto inventato, la mia iniziale è comunque un'affascinante domanda da porsi e quindi, dopo la visione del film di Roland Emmerich, consiglio anche il libro di John Underwood "Il libro segreto di Shakespeare", il quale mi ha stregata già dal primo sguardo dato alla copertina.

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