lunedì 13 ottobre 2014

VERONICA GUERIN

In questo periodo, fortunatamente, sto passando un sacco di sere sul divano a guardare un film. 
Ieri sera mi sono imbattuta in "Veronica Guerin", film di Joel Schumacher del 2003.
La protagonista è la sempre fantastica Cate Blanchett che interpreta la giornalista del "Sunday Independent" assassinata nel 1996 per il solo motivo di aver svolto il suo mestiere. Io non la conoscevo molto, avevo dodici anni nel '96, ma il film fa venire voglia di saperne di più, e fa arrabbiare. I motivi sono tanti, uno fra tutti il constatare che in quasi vent'anni le cose non sono migliorate ma sono esattamente le stesse.
Con questo non voglio dire che sia inutile lottare, anzi, si deve. Ma è molto triste vedere che anche nel 2014 i giornalisti, che hanno la sola colpa di saper svolgere il proprio lavoro, vivono con la paura di essere rapiti e giustiziati davanti al mondo intero.
O, come Roberto Saviano, ricevano ancora minacce di morte solo per aver scritto qualcosa che può smuovere le acque e aprire gli occhi a qualcuno che non vede, non sente e non parla.
Il nostro Paese, il nostro mondo, è ancora un posto spaventoso per chi non ha paura di denunciarne i crimini.
Spero con tutto il cuore che l'informazione diventi davvero libera, senza vincoli o pericoli. Solo sapere, conoscenza. Ma questo sarebbe sinonimo di intelligenza, e noi purtroppo siamo ancora molto stupidi.


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